martedì 4 gennaio 2011

Dell'andare in vacanza

Anche a capodanno mi sono trovato a non sapere con chi partire. Non perché io sia una persona priva di amici, ma per due problemi che vanno a colpire chiunque abbia la mia età e non abiti in una grossa zona metropolitana : sono tutte coppiette. E io, sinceramente, a fare una vacanza divertimento ma anche giri, fatica e scoperta, con delle coppie non ci vado. Mi sta tanto sulle palle che le loro litigate e la loro tensione debbano diffondersi a tutti, creando una serie di rapporti di forza (espressione per essere à la page : “strategismo”) che va a instillarsi in tutto quello che fanno i partecipanti. Se poi la coppietta non litiga (ma è possibile?) va anche peggio, che ti trovi in mezzo alle loro schifose smancerie e poi la presenza di una ragazza allontana le prede indigene. Cosa si deve evitare quando ci si porta dietro qualcuno in vacanza? La mia esperienza di raccatta tutti è assolutamente enciclopedica e vi do qualche dritta :
1)      Il deluso in amore : se qualcuno è appena stato lasciato dalla tipa, ti parlerà solo di lei e non ti permetterà di pensare alle altre, di provarci, di cercare di spogliarle in luoghi pubblici
2)      Il perverso : scambierà le coppie di persone che vendono cipolle ad un mercato della Transilvania per due scambisti di Castelfranco Veneto. Commenterà ad alta voce ogni ragazza che vede. Anche se lei ha scritto in faccia che è italiano ed ha un udito finissimo
3)      Il timoroso : delegherà a te ogni decisione e si lamenterà se lo porti in vie scarsamente illuminate. Se, come me, amate i quartieri popolari ex sovietici, le periferie caucasiche e i bassifondi macedoni, passerà tutta la vacanza a lamentarvi. E non basterà trovare la birra a 10 cent per farlo tacere
4)      L’astemio. Ça va sans dire. Ti rovina la vacanza. Come pretendi che io sopporti musei e chiese senza la promessa di una birretta gelida all’uscita?
5)      Il neofita : sceglie sempre la borsa sbagliata, difficilissima da trasportare. Ha un corredo di attrezzatura indegno, anche se è solo nuvoloso ha i piedi bagnati, e giacche improponibili. Ti interroga cento volte sul cambio. Appena sceso dal pullman ha già le vesciche. Se hai fatto tutta la vita le vacanze al villaggio turistico, perché decidi di girare con me il Kazakhstan?
6)      L’”italiano all’estero”. Egli è il male. Ordina birre piccole nei pub. Parla in italiano a tutti. Ha lo zainetto Invicta. Urla e gesticola. E tu muori dentro
7)      L’ansioso : fa e disfa i programmi 3 volte al minuto. Si arrabbia se non gli dai risposte a domande non poste, ti chiede ininterrottamente cose che non puoi sapere, anche quando sei a fare la cacca
A volte è meglio andare in vacanza con buoni libri!  

giovedì 23 dicembre 2010

dell'andare ad abitare soli

io abito solo da praticamente 10 anni. me ne sono andato via da casa di mammà praticamente 40 giorni dopo il diploma.
sento gente che non se ne andrebbe mai. ma siete scemi?
ok, vi servono e lavano le cose e cucinano e stirano e vi asciugano l'umido scrotale. e allora?
andiamo per ordine e analizziamo queste vostre materialiste e insapori osservazioni :
cucinare : vostra madre evidentemente non è come la mia. non frigge tutto e non vi obbliga a mangiare un sacco, fino a stare malissimo. poi mentre tu impieghi tutte le energie per digerire le pietre, lei si lamenta che sei grasso. non bastasse questo, aggiungi che qualsiasi cosa succeda sei obbligato a mangiare alle 13 - 20. molto meglio la cara flessibilità del buon vecchio fai da te!
stirare : ma serve? davvero? qualcuno ne è convinto? ma siete scemi?
lavare : beh, se fatichi a fare le lavatrici, sei un subumano, dovrebbe essere tua madre a cacciarti di casa!
poi mia mamma ha quell'altro paio di piccole abitudini che fanno si che una convivenza con lei di un essere umano sia impossibile : controlla gli scontrini. tutti, sempre, ti infila le mani in tasca, e li afferra li spallottola e li legge dicendo : guarda cos'è, io non voglio invadere la tua privacy, ma controlla.
e io impazzisco di fastidio.
ma non è cosa perdi a farti capire che devi vivere da solo, quanto cosa guadagni
bastano tre parole : MOJITO A COLAZIONE. ecco, quale genitore te lo permette, magari in una mattina lavorativa. se un genitore te lo permette è davvero uno sbagliato, è meglio che ne scappi lontano!

mercoledì 8 dicembre 2010

del fare foto soli

io sono un appassionato di fotografia. amo fare le foto e perderci ore ed ore, specare pomeriggi ed impoverire la mia vita sociale.
ho le mie macchinette, guardo i miei siti, pubblico le mie foto e mi scambio complimenti finti, insomma nel circo della fotografia digitale del 2010 dovrei essere perfettamente intregrato. eppure, eppure, non ce la faccio. non ho proprio modo alcuno di relazionarmi con le tipologie e le fenomenologie degli altri fotografi. voi direte, grazie giovane amico, grazie al cazzo, sei un misantropo, asociale, ti ubriachi quando non devi, dici cose brutte, è normale che il mondo ti tenga lontano. ma io rispondo, a questo punto colto sul vivo, prova te a interfacciarti con le tipologie degli altri fotografi! provaci, se hai coraggio, frusta e seggiola a guisa di domatore di leoni.
dette bestie, si possono suddividere in alcuni macrotipi, che vi elenco qui sotto (scoprirete quanto io amo gli elenchi molto presto, cari amici)
L'amatore-con-attrezzatura-costosa-che-fa-foto-di-merda è spiegato in maniera perfetta, quasi enciclopedica, a questo link http://insanoloco.splinder.com/post/23656196/lamatore, non ho nulla da aggiungere se no: SI E' VERO, E' PROPRIO COSI' CAZZO. STERILIZZIAMOLI TUTTI!
L'artista è un tipo che nei corsi da due soldi come quello che seguo io si trova facilmente. non sempre lo noti, perchè non si presenta sempre. sai lui c'ha molti impegni. spesso è un tipo ben preciso: femmina 20-25 molto carina, si veste un po' radical chic, fuorisede all'università. l'aspetto inganna, in realtà dentro di lei c'è un mostro peggio di alien: l'aspirante fotografa che punta molto sui contenuti. anche lei come l'amatore, spende miliardi di euro in attrezzatura, spesso di dubbia utilità, ma è meno dogmatica riguardo a marche e modelli, riguardo a negozi. semplicemente, se vede una cagata che le possa far fare delle foto strane, la compra. lei ti parla molto di voler far vedere qualcosa di "altro" nelle sue foto, ogni volta che dice la parola paesaggio guarda in basso con aria cupa, cita sempre fotografi famosi come suoi riferimenti, critica tutto quello non le sembra debitamente strano, compatisce tutte le altre tipologie, tranne l'amatore con attrezzatura costosa del quale subisce il fascino dell'attrezzatura. come sono le sue foto? ci sono due tipi di artiste: quelle che non verranno mai capite, e loro lo sanno, ne sono consapevoli, ma siccome sono troppo avanti per noi, e hanno capito anche questo, tengono le loro foto nelle segrete del castello, ben nascoste da occhi cattivi cattivi. la cosa che stupisce è che a volte ci sono anche delle foto decenti tra quelle sepolte nelle segrete dei castelli. l'altro tipo è quella sicura di se, ma che fa foto veramente di merda. si presenta con questa foto dove è tutto mosso e il cielo sovraesposto e quando glielo fai notare dice che è tutto voluto. guardi il soggetto, e guarda caso ti rendi conto che fa schifo, si, fa proprio schifo. che le idee originali per una foto ti vengono una o due volte nella vita, non devi star li a sforzarti, tanto saranno loro a trovare te. ma come fai a fare un discorso così all'artista? secondo me per loro fare foto è sofferenza. ed hanno ragione, io soffro a guardarle.
Il tecnico invece, è la mia categoria. noi facciamo foto di paesaggi che sembrano cartoline, le riguardiamo con occhietti adoranti per ore, ogni sabato dalle 11 alle 19 siamo impegnati a fare foto e dalle 19 alle 22 a risistemarle. noi non facciamo mai uno scatto, noi viviamo solo di set. per meno di 200 foto, praticamente non vale nemmeno la pena togliere il tappo dall'obiettivo. Noi, o almeno io, non siamo molto attenti all'attrezzatura, ma dei nostri aggeggi conosciamo ogni funzione anche infinitesimalmente inutile. ci metti davanti una foto non diremo mai "bella" ma "complimenti, proprio un appropriato diaframma chiuso, abbinato a un tempo medio, iso forse elevata, ma con le macchine moderne ce lo possiamo permettere". se poi scopri che la foto è stata fatta con una usa e getta kodak, ti uccidi. Ovviamente tutti ci odiano. io stesso scrivendo mi sto odiando, e sto sputando per punirmi nella pizza che mi sono appena preparato.
Il timido è quella persona aberrante invece che non porta mai la macchina, non fa vedere le sue foto, non parla di fotografia, se interrogato dalla gestapo al riguardo preferisce morire, però fa delle foto fighissime, senza sforzo, spesso usando al posto della macchinetta una scatola da scarpe vuota. lui sarebbe perfetto, e così umile da essere amato, ma nessuno sa che fa il fotografo, quindi spesso lo incontri al supermercato, al negozio di ascensori, dal tagliabaffi, ma mai mai a un corso o davanti a un tramonto armato di cavalletto.
L'omino della compatta, è colui che fa foto di merda, senza senso, senza velleità ne artistiche ne manieristiche, ma te le mostra tronfio. tu ti chiedi perchè è così orgoglioso, allora lo sondi facendogli notare che con un orizzonte inclinato di 60° il mare si svuoterebbe in due ore. lui allora tira fuori il suo scudo antimissile ereditato dalla guerra fredda: "ma io ho solo una compatta". non è che se hai tra le mani una compatta diventi all'improvviso stupido, non è che queste foto di merda, dove inquadri un microfono invece del musicista, con una reflex vengono meglio. ok, eviteresti di sovraeporre quell'angolo laggiù. ma avresti un angolo dalla luce corretta in una foto che fa letteralmente cagare gli stitici. Non farmi vedere le tue foto, ed allora, forse, incontrandoti nel negozio di lapidi funebri, eviterò di fingere di non vederti.

si, sono stato molto crudele coi tipi di fotografi, ma d'altronde è così facile fare foto col digitale, e così difficile fare foto che valga la pena vedere...

mercoledì 1 dicembre 2010

ciao mondo

è difficile scrivere le prime parole di un blog, e io sto scegliendo la banalità. chissene, no?
nessuna dichiarazione di intenti, presentazione, nota dell'autore, del tradutorre redattore editore o agricoltore.

una volta avevo un altro blog, ma non mi piace più. prima ancora un altro che adoravo ma avevo dovuto chiudere. prima ancora scrivevo un diario. l'ho scritto per due giorni, poi che sbatti trovare una penna carica in casa senza ogni volta dover andare a frugare nello zaino di scuola (già, era qualche tempo fa). prima ancora non scrivevo nulla, prima ancora non sapevo scrivere.